Cronaca

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  1. Sei agenti di polizia penitenziaria del carcere di Porto Azzurro (Livorno) all'isola d'Elba sono stati trasportati in ospedale al pronto soccorso di Portoferraio in codice giallo, alcuni per intossicazione da fumo dopo che dei detenuti li avrebbero aggrediti e dato fuoco alle suppellettili di almeno due celle. Gli agenti sarebbero intervenuti per spegnere le fiamme che alcuni detenuti avrebbero appiccato all'interno di un paio di celle del penitenziario, rimanendo intossicati. Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio di domenica 3 agosto.
  2. L’incidente è avvenuto tra Arezzo e Valdarno: a bordo dell’ambulanza tre persone, tutte decedute. Identificati i due volontari della Misericordia
  3. Un uomo di 77 anni è morto all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina a causa del virus West Nile. Il paziente, ricoverato in gravi condizioni dal 17 luglio, soffriva di patologie croniche pregresse. Si tratta del quinto decesso legato al virus West Nile nel Lazio, dopo la morte sabato di una donna di 93 anni deceduta all'ospedale Spallanzani di Roma.
  4. Emergono i dettagli dell'omicidio: narcotizzato con la limonata, soffocato con i lacci delle scarpe e ricoperto di calce viva comprata online. La madre: "Avrei lasciato i resti in montagna come voleva lui"
  5. Il mezzo pesante ha invaso la corsia opposta, coinvolgendo anche tre auto, una roulotte e un’ambulanza. Attivati i soccorsi e chiuso il tratto autostradale
  6. La giovane, attirata con la promessa di un lavoro in un ristorante, è stata sequestrata e violentata. Decisive le riprese effettuate con il cellulare durante l’aggressione e l’analisi del Dna
  7. "Avrei lasciato i resti in montagna dove Alessandro avrebbe voluto riposare". A rivelarlo agli inquirenti è la madre, Lorena Venier, che assieme alla nuora Mailyn Castro Monsalvo ha dichiarato di aver ucciso e occultato il cadavere del 35enne. "Pensavamo di poter fare tutto da sole - continua nella sua confessione l'infermiera -. Una volta sezionato, sarebbe bastato attendere che si consumasse prima di nasconderlo in montagna". Un piano ideato ne dettagli ma saltato quando, la mattina del 31 luglio, Mailyn ha ceduto e ha chiamato il 112. Nella telefonata al numero d'emergenza si sente la compagna 30enne della vittima, arrivata in Italia dalla Colombia nel 2022, dire in un italiano incerto: "Mia suocera vuole uccidere il figlio". Una chiamata che può ribaltare le indagini.
  8. "Sicuramente c'è qualcosa che non va. Conoscevamo Simona, e Simona non era un tipo da negare in piscina. Cioè, non pensiamo che, qualora ci fosse stata della droga, Simona l’abbia assunta volontariamente". Potrebbe essere stata drogata a sua insaputa. È uno dei sospetti della famiglia di Simona Cinà, la 21enne trovata morta nella piscina di una villa a Bagheria, durante una festa di laurea. Attesa per l’autopsia, che dovrà stabilire se si sia trattato di un malore, di annegamento o di una sostanza assunta. Ma restano anche molti altri punti da chiarire, a cominciare dal silenzio di chi era alla festa.
  9. Secondo una prima ipotesi i due uomini, di 20 e 30 anni, potrebbero essere rimasti vittima di esalazioni tossiche
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