Cronaca
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Milano, l'odissea di Thomas: 21enne vittima dei maranza
"Mi hanno fatto cadere dalle scale mobili della metropolitana, poi mi hanno messo all'angolo e mi hanno riempito di pugni Milano". Ha 21 anni e una missione Thomas: denunciare attraverso la sua pagina social i maranza che imperversano in alcuni quartieri milanesi. Pochi mesi, fa in zona Corvetto, in quattro si sono avventati contro di lui, ferendolo a un dito. A Lambrate, a fine aprile, l'ultimo tentativo di aggressione. -
Garlasco, i genitori di Chiara Poggi in esclusiva a Tgcom24: "Convinti della colpevolezza di Stasi, su Sempio non c'è niente"
Alberto Stasi, dopo soli 10 anni in galera, comincia ad assaporare una prima forma di ritorno alla vita normale. Vostra figlia, Chiara, alla vita non ci tornerà più. Madre: Anche se sapevo che sarebbe arrivato questo momento, adesso che è arrivato non posso fare a meno di pensare che lui pian pianino riprende la sua vita, mia figlia non la riprenderà più. Non mi è piaciuto leggere che tra le motivazioni per cui il giudice gli ha concesso la semilibertà ci sia che Stasi ha accettato la pena. Ma come si fa a dire che ha accettato la pena? Quando lui in 9 anni e qualche mese che ha fatto di carcere ha presentato un ricorso straordinario in Cassazione, due richieste di revisione, un altro ricorso in Cassazione contro la bocciatura della revisione, il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo. E non solo. In tutto ne ha fatto sette. Fin dall'inizio, quando il vostro avvocato, l'avvocato Tizzoni, e il vostro consulente vi hanno mostrato quei sette elementi di forte colpevolezza nei confronti di Alberto Stasi, che poi hanno portato alla sua condanna, siete convinti della sua colpevolezza. Che cosa vi convince in particolare? Padre: Un po' tutti gli indizi ci portano ad Alberto Stasi. Il fatto di non aver mai dichiarato di avere la bicicletta nera da donna, il fatto che indossava delle scarpe pulite... E poi c’è il fatto che lui ricorda di avere visto il volto di sua figlia bianco... Madre: Non era bianco. Certo che se lo ricorda che l’ha visto bianco, lui l'ha lasciata qui che il volto era bianco, quando l'ha uccisa, ma poi il corpo è scivolato e il sangue ha coperto il volto. Nei primi due processi è stato assolto perché non era stato fatto l'esame più importante: quello della scala dove purtroppo è stata trovata Chiara. Madre: Hanno fatto l'esame solo del disimpegno. Lui ha detto che aveva sceso uno o due gradini. Nei primi due processi, non gli hanno fatto fare la prova facendoglieli scendere. Padre: Ho sempre sentito in questi 18 anni che è stato assolto, ma è stato assolto con formula dubitativa. Quando è stato condannato è stato condannato al di là di ogni ragionevole dubbio. Madre: Certo, perché sono stati messi insieme tutti quegli indizi che fanno delle prove, ossia l'esito della camminata, lo scambio dei pedali nella bicicletta, le impronte sul portasapone, in tutto sette elementi. Elementi che hanno detto che lui è colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio. Siamo di fronte a un nuovo processo, ciò vuol dire aprire nuovamente una ferita che non si può mai chiudere per dei genitori. Madre: Sì, poi questa volta ci sembra di vivere una situazione peggiore di 18 anni fa. Trascurano tutto quello che è stato fatto prima, come se non si fosse mai indagato... Padre: Quello non esiste più. Madre: Si continua a parlare delle telefonate fatte da Andrea Sempio a casa nostra e le si enfatizzano (ha fatto, mi pare, tre telefonate) e non si ricorda che, invece, il 13 agosto, il giorno in cui Chiara è stata uccisa, Alberto ne ha fatte molte di più. Perché le ha fatte? Lui sapeva che Chiara era a casa da sola, telefoni una volta, due-tre, sul fisso, sul cellulare, mandi un messaggio, a un certo punto se vedi che non ti risponde vieni a vedere. Ma lui sapeva già cos'era successo. Quello a cui punta la difesa di Stasi è trovare degli elementi che possano consentirgli di chiedere la revisione. Voi siete stati coinvolti in qualche modo dalle indagini dei carabinieri? È successo qualcosa che vi ha dato fastidio? Che vi ha irritati? Padre: Di queste ultime indagini dei carabinieri di Milano quello che ci ha dato fastidio è che sono venuti di notte a prenderci l'immondizia. Qual era lo scopo? Ritengo che in questo comportamento ci sia qualcosa di non chiaro e limpido. Madre: Abbiamo l'impressione che ci sia un qualcosa di non chiaro, non si capisce bene dove vogliono arrivare. Questa indagine a cosa potrebbe portare? Potrebbe venire fuori qualcosa che stravolge davvero tutto oppure potrebbe finire tutto in una bolla di sapone? In base a quello che voi conoscete e voi avete seguito tutti i giorni tutti i processi che ci sono stati. Madre: Noi non siamo contrari al fatto che facciano altri esami, li facciano pure. Però, siamo un po' perplessi sui risultati che potrà dare questa nuova indagine. Non potrà portare a togliere Stasi dal suo ruolo di assassino di Chiara perché ci sono degli elementi ben precisi sui quali è stata provata la sua colpevolezza. Padre: Mentre va a dire che è innocente in tante trasmissioni e interviste, a noi personalmente mai una volta che ci abbia detto: io non ho fatto niente. Questo è tutto un giro lungo per poter portare Stasi alla revisione del processo, non per cercare la verità. Anche a costo di coinvolgere Sempio? Su Sempio non c'è niente. -
Campobasso, ospedale lo dichiara morto ma lui è vivo e viene dimesso
Le figlie di un uomo di 67 anni ricoverato al "Cardarelli" hanno ricevuto una telefonata con cui venivano avvisate della morte del padre, ma era stato solo uno scambio di cartelle cliniche -
A Bari l'Esercito celebra il 164mo anniversario della fondazione
"Abbiamo voluto ringraziare e festeggiare gli uomini e le donne dell'esercito che ogni giorno, quotidianamente, da oltre un secolo e mezzo sono impegnati al servizio della nazione. Siamo sempre più apprezzati nelle missioni internazionali di pace e stabilità, gli italiani sono il contingente più numeroso e siamo i maggiori contributori. Oggi più che mai in tempi come questi di instabilità pervasiva, dalla criticità crescente e da scenari di disordine e minacce, la forza armata terrestre è chiamata a un senso maggiore di impegno. Questo comporta investire di più sull'addestramento, sulla formazione e sull'innovazione tecnologica". Così la sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti, a margine delle celebrazioni per il 164esimo anniversario della fondazione dell'esercito, svolte sul lungomare di Bari. Prima della cerimonia, alla quale hanno partecipato anche il capo di Stato Maggiore della Difesa, Luciano Portolano, il capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Carmine Masiello e altre autorità civili, militari e religiose, è stata deposta una corona d'alloro nel Sacrario militare dei d'Oltremare, per commemorare i caduti di tutte le guerre. Rauti, nel corso della cerimonia, ha conferito alcune onorificenze a reparti e personale dell'esercito distintosi per particolari attività di valore nel corso di operazioni sia in Italia che all'estero. La cerimonia è poi proseguita con il lancio di tre paracadutisti del reparto attività sportive, di altri paracadutisti del comando delle forze speciali e con lo sfilamento, sul lungomare di Bari, di mezzi dell'esercito. -
Strage Monreale, il vescovo ai funerali dei tre ragazzi uccisi: "L'Italia piange"
Migliaia di persone si sono strette attorno alle famiglie di Andrea Miceli, 26 anni, Salvatore Turdo, 23 anni, e Massimo Pirozzo, 26 anni, per i funerali nel Duomo di Monreale dei tre giovani uccisi la notte del 26 aprile con colpi di pistola durante una lite in strada con un gruppo di ragazzi palermitani. Cattedrale stracolma e gente assiepata dietro le transenne, nelle due piazze su cui si affaccia la chiesa, a seguire dai due maxischermi l'omelia dell'arcivescovo Gualtiero Isacchi che ha ricordato alle famiglie delle vittime che "tutta l'Italia ha pianto per la strage". All'entrata le tre bare bianche dei ragazzi sono state accolte da uno scrosciante applauso mentre nella chiesa c'era un silenzio surreale interrotto solo da singhiozzi di commozione. "Essere qui, davanti ai corpi senza vita di Andrea, Salvatore e Massimo - ha detto il presule - ci pone brutalmente di fronte alla gravità della situazione sociale nella quale siamo immersi, caratterizzata troppo spesso dalla violenza: non sappiamo più parlare, dobbiamo urlare; non sappiamo più dialogare, dobbiamo inveire; non sappiamo ascoltare, dobbiamo imporci. Da qui, agli atti di violenza fisica e di morte il passo è veramente breve come ci mostra la cronaca quotidiana. Pare che nessun luogo o comunità possa essere immune da un tale contagio di violenza". "Dobbiamo compiere una decisa e radicale inversione di marcia. Ma da dove partire? - ha aggiunto - Le morti di Andrea, Salvatore e Massimo ci interrogano: perché tanta ingiustizia? Perché tanta violenza?". Alla fine dell'omelia alcuni familiari delle vittime hanno preso la parola: "Come si può perdonare una cosa del genere? Voglio ricordare Massimo pieno di energie, in esplosione di vita, aveva tanti progetti. Chiedo alle istituzioni di prendere provvedimenti - ha detto il fratello di Pirozzo -. Non abbiamo sentito la vicinanza di chi ci comanda dall'alto. Come se questo fosse normale. Sulla giustizia, non ho fiducia nello Stato e non so come andremo avanti". La cognata di Andrea Miceli ha detto: "Mi rivolgo ai giovani -. Pensate all'importanza della vita e se vi stanno rubando qualcosa, scappate. Alle Istituzioni dico che non è possibile che non non vi fosse una sola pattuglia quella notte in strada". Mentre la mamma di Pirozzo ha ricordato: "Massimo era bello come il sole. Buono e felice. Grazie per tutto quello che mi avete dato". Le tre bare sono state portate fuori dal duomo mentre su uno striscione appeso ad un balcone si leggeva: "Basta con Gomorra e Mare Fuori, Qui si muore davvero". Gli amici dei tre ragazzi hanno indossato magliette bianche con le foto delle vittime mentre palloncini colorati e colombe sono stati lasciati liberi di volare in cielo prima che il lungo corteo attraverso le vie di Monreale raggiungesse il cimitero. Ma la bara di Andrea Miceli prima di essere portata al camposanto si è fermata allo stadio ed è stata posata vicino alla porta nel campo Conca d'oro. La sua squadra, la "Real pioppo", gli ha tributato un ultimo omaggio: un compagno di gioco ha tirato il pallone contro la bara che rimbalzando è finito in rete. "L'ultimo qui, lassù chissà a quanti gol sei già. Ciao" scrivono gli amici di Andrea. -
Macerata, aggredisce passanti con un forcone e danneggia auto: arrestato
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Migranti, il nuovo trucco per arrivare nella Ue
L'ultima frontiera dei migranti per superare i confini attraversa le rotte dei cieli. Non più imbarcazioni di fortuna ma posti a sedere su voli di linea. E infatti il fenomeno è stato ribattezzato "avion patera": letteralmente carrette dei cieli. Funziona così: i migranti si mettono d'accordo per acquistare in gruppo i biglietti per lo stesso volo, di solito di una compagnia low cost. Dopo il decollo uno di loro finge un malore costringendo l'aereo ad un atteraggio di emergenza in un paese dell'Unione Europea. E appena si aprono i portelloni migranti tentano la fuga, uscendo dal velivolo per entrare illegalmente in Europa. Costa meno dei viaggi attraverso il Mediterraneo ed è anche più sicuro. L'ultimo caso lo scorso 27 aprile. -
Bologna, alla storica Osteria del Sole no all'ingresso dei bambini
Il messaggio è chiaro: la figura di una donna che spinge un passeggino, sbarrata da un divieto rosso. All'Osteria del Sole, la più antica del mondo, fondata nel 1465, che si trova al centro di Bologna, i bambini non sono i benvenuti. "È successo ultimamente, che poi è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che un genitore ha cambiato il pannolino su un tavolo a suo figlio. Senza né chiedere il permesso, né chiedere se avevamo una struttura dove potergli magari far cambiare il bambino", spiega il gestore Federico Spolaore. Questa osteria non è un ristorante. Qui si servono solo vino e birra, chi viene può portarsi da mangiare, o le carte per delle partite tra amici. Non è un luogo adatto ai più piccoli, spiegano i gestori. C'è chi plaude al divieto, e chi invece lo critica ferocemente. -
San Secondo Parmense, accoltella la moglie e tenta la fuga: l'uomo muore in un incidente stradale
La donna è in gravi condizioni. Sono stati i figli della coppia, di 8 e 6 anni, a dare l'allarme scappando fuori di casa e gridando aiuto -
Bimba gettata dal balcone a Catania, il figlio di 7 anni ha tentato di fermare la madre: "Che stai facendo?"
La donna ha ammesso le proprie responsabilità davanti al gip. In casa, al momento della tragedia, c'erano anche il padre dei bambini, la nonna e una zia materna